LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Emilia Filocamo
|
|||
Dalle pendici la cresta del monte è un vano al contrario, un utero disinvolto e sbeccato, imbuto cieco. E micidiale. Un water di borborigmi potenti quanto la peste, solo più caldi. Là sotto te ne sei stato buono, fra i filari velenosi e i pomodori in accidia, fra la pista chilometrica dei citofoni ed il traffico degli ascensori. Un buio/ faraone fai da te: non un bracciante ad issarti obelischi, non un operaio operoso quanto un'apetta a contribuire in sudore al mausoleo post mortem. Ci hai lasciati senza soluzione: abbiamo cercato fino all'ultima pagina, quella dove rimandano rebus e sfingi. Ma nulla. C'era solo un mostruoso ingorgo nero. Un orco incubato.
|
|